Trentaquattro poesie da Il Cielo di Lardo, di Guido Oldani, suddivise in cinque cicli, più alcuni monologhi estratti dal saggio socio-antropologico “Il realismo terminale”, compongono la partitura per la scena.
Voci dentro le cose e dentro le città del terzo millennio. Universo nuovo, rovesciato, dove l’oggetto diventa soggetto. Rumori e suoni si mescolano al linguaggio grazie alle rielaborazioni elettroniche operate in tempo reale dal sound designer Thomas Chinnery.
Corpo Recipiente: Gilberto Colla
Suoni e Musiche: Thomas Chinnery
Collaborazione Artistica: Isanna Generali
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L’ aggettivo terminale vuole solo consentire una qualche pratica della latitante ironia, per indurre lo spettatore a ricercare nella propria quotidianità quei semplici indizi, da tutti riscontrabili, che hanno portato Oldani ad elaborare questa teoria.Millennio Terzo, Nostra Meraviglia ha debuttato nel maggio 2011 alla Stazione Leopolda di Firenze all’interno del Festival Fabbrica Europa.Si tratta di una performance fuori dai soliti schemi. Trae ispirazione da Il Cielo di Lardo, una raccolta di poesie diGuido Oldani, assai noto nell’ambiente letterario. Questa è l’infanzia del rapporto “uomo-oggetto” e comporta che tutti gli uomini si accalchino sopra i prodotti in poche megalopoli, nelle quali gli oggetti, egemoni, sono la pietra di paragone per l’uomo e la natura. La similitudine si rovescia scandalosamente e la natura diviene a immagine e somiglianza degli oggetti. Questo è il nostro tempo in via di costituzione, che durerà a lungo.Millennio Terzo, Nostra Meraviglia trasforma in scena suoni, rumori e il corpo voce di Gilberto Colla. Chinnery in tempo reale crea un vero e proprio paesaggio sonoro e conduce la voce dell’attore, simile e diversa ogni volta, tra i paesaggi e le storie della città del terzo millennio, vere pandemia abitative. Ai suoni originali si mescolano brani di Antonio Segafreddo, di Miles Davis, del gruppo Labradford: una commistione di classico e contemporaneo per raccontare quella che Oldani definisce nel suo saggio “una mutazione antropologica”.Nota dell’autore dei testi:

Persino l’essere umano è in parte costituito dai prodotti stessi, siano questi, protesi fisiologicamente sostitutive o esteticamente migliorative. Tutto ciò ha anche una valenza ironica che del resto è forse l’unica forza rivoluzionaria riscontrabile nella contemporaneità.
Il Realismo Terminale vuole esprimere una poetica che è anche una lettura del mondo: una fase del cammino dell’umanità aperto a esiti possibili di segno opposto. Un vivere: avvolto da un bozzolo di oggetti, e dunque una farfalla, oppure fasciato da un sarcofago di prodotti e allora una mummia.
Sarebbe interessante vivere tra un secolo in quello che sarà probabilmente un realismo post oggettuale, frutto dei conti che l’umanità avrà necessariamente saldati nel frattempo. Il Realismo Terminale trova la sua più consona espressione nella mia ultima raccolta di poesie Il Cielo di Lardo. Esse poesie costituiscono il necessario vento in poppa per la rappresentazione teatrale Millennio Terzo, Nostra Meraviglia: opera di Gilberto Colla. Guido OldaniNe parlano:
Da AVVENIRE del 17/02/2012 – Milano, a teatro “il nostro millennio”
Gilberto Colla, attore, esprime come un Fernando Pessoa, il nuovo chi siamo. Colla una dea Calì dello spettacolo, nuota in scena tra nebbie, sound e luci di velo o di fiamma ossidrica, provocate da Thomas Chinnery: un’ora di un altro mondo.
Da LA NUOVA SARDEGNA del 29/03/2012 – Colla, l’uomo di Magritte racconta l’età moderna
Millennio Terzo, Nostra Meraviglia, spettacolo di Gilberto Colla e Thomas Chinnery, molto più di un reading o di una performance… la realtà irrompe dagli altoparlanti come un tappeto sonoro di voci e rumori mixati dal vivo, mentre Colla con le sue voci detta al microfono gli squarci e il cuore delle nostre città, sotto un ombrello aperto come l’omino di Magritte o un personaggio beckettiano.
Da ROCCA 15/04/2012 a firma Roberto Carusi – Coinvolgente reading scenico
Altro incontro felice tra Guido Oldani -poeta che esprime la sua vena satirica in versi endecasillabi di classica fattura- e Gilberto Colla, attore in tormentata e rigorosa ricerca di modalità espressive alternative, soprattutto vocali. Nella ironia che fustiga il costume contemporaneo e caratterizza le più recenti composizioni di Oldani l’interpretazione di Colla, che ne ha tratto lo spettacolo Millennio IlI, nostra meraviglia, riesce ad evidenziare -con un sapiente ed efficace montaggio- tematiche esistenzialmente tragiche. Nella messinscena un contributo notevole viene da una sorta di “colonna sonora” che -senza prevaricare i frequenti accenti grotteschi della recitazione- ne costituisce invece una efficace cornice. A dosarla, come fosse la colta versione di un attualissimo disk-jockey, Thomas Chinnery. A lui si deve anche il suggestivo effetto di sdoppiamento di Gilberto Colla che dialoga -per così dire- con se stesso: rispondendo dal vivo alla sua stessa voce registrata…
Da TEATRO.ORG 18 aprile 2012 – Quando La Poesia si fa Teatro – a firma di Wanda Castelnuovo
[…] porto ancora nel cuore e nell’anima la divertita meraviglia nell’ascoltare Millennio III, Nostra Meraviglia, una piacevole trascelta di sue poesie e prose, giusto un mese fa, presso il Teatro San Domingo di Milano splendidamente recitata e diretta dal bravo Gilberto Colla. Gradevolissimo il sottofondo musicale creato ad hoc da Thomas Chinnery, trama armonica che accarezza le parole limandone il dolore ed esaltando il pungente e amoroso umorismo.